venerdì 20 maggio 2011

Tavolino con bobina cavi elettrici


Tempo di lavorazione: 5 giorni Costo del materiale: 100€ Costo degli arnesi da lavoro: Beh, in cucina non mancano solo i lampadari, ma anche il tavolo, fin da subito infatti, l'intera area si è basata su due punti fermi, il frigorifero della SMEG rosa e una bobina per cavi della alta tensione come tavolo per mangiare.


L'idea l'ho presa da una scena del leggendario film Paura e Delirio a Las Vegas durante la corsa delle moto nel deserto. Inizialmente ho pensato di prenderne una inutilizzata da qualche cantiere o da qualche produttore della zona, tuttavia ho dovuto considerare i limiti di spazio della cucina, il tavolo non avrebbe potuto essere più di 1m di diametro, così ho cercato un posto dove potessi trovare una bobina che avesse misure adatte.

Dopo varie ricerche su internet ho trovato la segheria Gatta, unico posto dove hanno delle bobine con un diametro di 1m e una altezza accettabile.
Costo bobina: 60€ I tavoli, hanno generalmente una altezza standard pari a 75cm, cosa che deve essere tenuta in considerazione per avere un oggetto adatto a tutte le sedie.
Una signora molto gentile della segheria, mi ha detto che erano in grado di personalizzare tale altezza, tuttavia ho preferito mantenere quella originale di 62.5cm per aggiungere dei piedi con le ruote ed un piano in vetro per avere un oggetto più ergonomico.
Costo di 1 ruota con freno: 10.50€
Costo 1 ruota senza freno: 8.50€
In totale: 38€

Le ruote devono sostenere un peso di circa 50kg ad esagerare, di solito questo fattore viene suddiviso per il numero di ruote da montare, quindi se ho 4 ruote, ognuna dovrà sostenere circa 12kg. Ho preso delle ruote alte 12cm in modo che potessi raggiungere l'altezza standard di un tavolo comune. Queste ruote sostengono 55kg l'una, molto più del necessario.

Per prima cosa, voglio levigare tutta la superficie della bobina, così allo stato grezzo è piena di scheggie ed è il caso di rimuovere eventuali zone pericolose per evitare di doversi togliere le scheggie dai vestiti e dalle mani ogni volta che ci si siede a tavola.


Per facilitarmi il lavoro, ho deciso di posizionare la bobina in modo che sia facile da girare e che non sia appoggiata per terra con i lati più larghi, in modo da evitare che si sporchi quando la giro. Quando sono andato a ritirare la bobina alla segheria, sono entrato nel parcheggio dove si è avvicinato un operaio verso il camioncino facendo roteare sull'asfalto la bobina.
Guardando i bordi si possono notare piccoli pezzetti di asfalto conficcati nel legno, questi li voglio rimuovere con un piccolo cacciavite a taglio prima di levigare la superficie, eviterò di spalmare il catrame sul legno.
Dopo aver pulito la bobina dai sassi conficcati, inizio a levigare tutto, questa è una azione piuttosto noiosa e faticosa, è possibile lavorare anche con una levigatrice da legno come questa della BLACK & DECKER, tuttavia non bisogna esagerare con la levigatura altrimenti si possono creare vistose depressioni nella superficie del legno.
Alla fine non ho voluto levigare più di tanto, ho rimosso più scheggie possibili e le zone che potevano essere più fastidiose, ho deciso dimantenere  un'estetica grezza per non cammuffare troppo il tipo di oggetto.

Una volta finita la fase della levigatura, è importante pulire la superfice del legno con una spugna umida per portare via la polvere della levigatura. Questa regola vale per qualsiasi tipo di trattamento che si vuole applicare, lo sporco si fisserebbe sotto senza poter essere rimosso.
Per poter procedere con l'impregnante, il legno deve essere asciutto, soprattutto con trattamenti che non sono a base d'acqua. Ora posso procedere con un trattamento protettivo che servirà a diminuire il rischio di macchie irrecuperabili dovute a scarpe appoggiate ai piedi della bobina, o quelle da cibo. Qualche giorno fa, un falegname mi ha spiegato molto gentilmente come fare.

Preparo i pennelli che mi serviranno sia per il trattamento di impregnate che per la finitura, ne uso uno grande per fare tutto, e uno più piccolo per insinuarmi nelle fessure più strette.
Costo: 5-6€ senza prendere il top di gamma
Le prime 2 mani saranno di impregnante, questo serve a dare più protezione al legno da umidità, grasso, odori di cibo, tarli e molte altre insidie che possono celarsi in ambiente domestico.

Impregnante per legno Gori 33 a base d'acqua
Quantità: 750ml basta per un pelo
Costo: 7.50€
Tempo di lavoro per mano: circa 3 ore
Mani di impregnante: 2
Attesa tra una mano e l'altra: 1 ora
Tempi di asciugatura: 4 ore

Sarò sempre per utilizzare prodotti meno chimici possibile. 
Durante la stesura, le pennellate dovrebbero seguire il verso del legno, per permettere alle venature di assorbire meglio il trattamento ed evitare di vedere in controluce righe di pennellate che vanno da tutte le parti.


L'effetto è completamente diverso da come me l'aspettavo! Tuttavia il colore è una bella sorpresa, così dorato e con le macchie scure di impregnate sparse, la bobina ha acquistato un'atmosfera più notturna. Il colore è cambiato così tanto a causa dell'impregnate per il rovere, che rispetto a questo legno è più scuro e saturo di colore. Sostanzialmente utilizzare un impregnate per un legno diverso non cambia la qualità del lavoro, la differenza sta nel colore finale, spesso gli impregnanti hanno al loro interno del colorante o addirittura una componente del legno che devono trattare, questo fa si che il colore finale viri verso il legno contenuto all'interno.

Finitura trasparente satinata all'acqua Mobil-H Quantità: 250ml x 2 barattoli Costo: 5€ a barattolo (10€ mi sembra molto) Purtroppo non ho trovato confezioni più grandi e ho speso di più.
Ora posso procedere con la finitura, a differenza dell'impregnante, questa proteggerà la superfice da graffi e abrasioni.

Tempo di lavoro per mano: circa 3 ore Mani di finale: 2 Attesa tra una mano e l'altra: 3-4 ore Tempi di asciugatura: 12 ore Il colore della vernice finale è lattiginoso, tuttavia scomparirà man mano che viene assorbito dal legno, lasciando solo un effetto brillante satinano sulla sua superficie.

Finalmente il lavoro di "restauro" è finito, anche se è difficile chiamarlo così in quanto la bobina è nuova, trovarne una in buono stato della altezza e del diametro che mi servivano sarebbe stato quasi impossibile! Il colore della bobina è rimasto questa volta invariato, tuttavia la superficie è diventata satinata, praticamente è come una laccatura.
 
E' il momento di montare le ruote, faccio attenzione a posizionarle vicine al bordo in modo da bloccare e sbloccare il freno coi piedi. Utilizzo un avvitatore per eseguire il lavoro, consiglio di fare dei piccoli buchi prima di inserire le viti per diminuire il legno che la vite dovrà scavare, il legno sarà meno soggetto a sforzo. E' meglio evitare si svitare e avvitare più volte, il legno si indebolirà.
Ho utilizzato delle classiche viti da legno e qualche rondella per tarare eventuali pendenze, non è posibile fare miracoli o mettere il tavolo in piano in quanto la bobina non è stata progettata per questo. 

Le ruote si sono rilevate molto comode, per spostare una bobina come questa è indispensabile averle per evitare di rigare il pavimento quando si deve pulire. Oltretutto praticamente non si vedono e non danno fastidio all'oggetto.

Manca solo il vetro, anche se ho levigato la superficie non è utilizzabile direttamente come tavolo da cucina, ho ordinato quindi un vetro spesso 8mm e con un diametro di 99.2cm, la bobina ha un diametro di 98-99cm, sono stato lievemente abbondante per essere sicuro che eventuali tovaglie possano appoggiarsi interamente sul vetro, evitando così che possa impigliarsi con la superficie ruvida del legno.

Lampadario con catino romagnolo


Ho deciso di realizzare un paio di lampadari da mettere in cucina perché ancora priva di illuminazione, inizialmente ho fatto un paio di giri in qualche negozio per vedere cosa si poteva trovare, notando che le cifre partono da prezzi già alti (escludendo ovviamente IKEA), ho pensato di realizzare qualcosa di persona con del materiale di riciclo.

Girando per i vari mercatini della zona, ho trovato un paio di catini comunemente utilizzati per contenere acqua per lavarsi, come vasi o eventualmente per contenere della frutta come centro tavola. Il design povero mi è piaciuto subito, pensandolo nella cucina di colore melanzana, vicino al frigorifero rosa della SMEG ho pensato che potesse funzionare.


La realizzazione di questi lampadari richiede poco tempo di lavorazione e l'idea l'ho presa da A+Z design, appena ho visto l'idea mi sono innamorato!

Per poterlo realizzare ho utilizzato questi utensili:

Una tazza da trapano
Diametro: 44mm
Costo: 8-10€

La tazza deve essere per metalli, altrimenti potrebbe diventare inutilizzabile senza perforare il fondo del catino.
Un trapano
Costo: 80-100€

Utilizzare una tazza da ferro necessita di un trapano collegato alla corrente elettrica perché richiederà molta potenza, anche se sottile, lo strato di metallo sarà duro da perforar
Un metro
Lunghezza: 2m
Costo: 5-10€

Basteranno dai 40cm ad 1m per decidere la lunghezza del filo del lampadario

Forbici da elettricista
Costo: 4-6€

Le utilizzerò per tagliare il filo alla misura desiderata
Il costo degli utensili dovrebbe aggirarsi attorno a 100-120€
Il materiale che utilizzerò sarà:


Questi sono i catini che ho scelto, l'estetica è sicuramente una scelta soggettiva, tuttavia ho tenuto conto della forma non troppo profonta per ampliare l'angolazione della luce e del colore interno per sfruttare la rifrazione sullo smalto bianco della luce, essendo una cucina me ne servirà molta durante la preparazione dei piatti.
Questi catini mi sono costati 5€ l'uno al mercatino dell'usato, mi aspettavo di spendere meno ma non mi intendo di pezzi di questo genere.


Ho acquistato al Brico Io due luci della PreQù (mai sentito nominare) di tipo sferico a basso consumo a 23W e con una resa pari a 1372 Lumen.
Dovrebbero essere più che sufficenti, sono le più potenti che ho trovato e il prezzo era di 8.50€ l'una contro i 14€ delle Phillips aventi le stesse specifiche.
Le lampadine hanno un attacco chiamato E27 che dovrà essere uguale a quello del componente elettrico che andrà fino al soffitto.


Il componente elettrico del lampadario compatibile con l'attacco E27 è molto facile da trovare, io l'ho acquistato all'ipermac a soli 2.50€ l'uno. Il cavo del lampadario non richiederà di sostenere un peso elevato in quanto la lampadina pesa 160g e il catino non dovrebbe pesare più del doppio (300g circa).

Tuttavia è importante controllare che vi sia una guarnizione a tre buchi fondamentale per sottrarre peso all'allacciamento con l'impianto elettrico ed agganciarlo al soffitto con un gancio apposito per evitare cortocircuiti o malfunzionamenti.
Il diametro del buco da effettuare al centro del catino deve essere superiore a 4cm, quindi la tazza da metallo da 44mm (4.4cm) è perfetta.

Ho notato che anche in altri componenti E27 il diametro del collo esterno è sempre 4cm, probabilmente è uno standard.
Ora che so quando è il diametro del buco devo trovare il centro del catino e fare in modo che stia in piano e non rimanga appeso storto, essendo un oggetto vecchio non è detto che il peso sia prefettamente bilanciato al centro, tenterò quindi di simulare il catino appeso, per poter segnare con un pennarello dove si trova il punto in cui rimane in piano. Per mettere in piano il catino, proverò a metterlo in equilibrio sopra un chiodo cercando di trovare il punto in cui è più in piano possibile.

Per farlo proverò ad utilizzare una morsa.
Mi servirà un chiodo per tenere il catino in equilibrio.
Una volta appoggiato il catino sopra il chiodo potrò metterlo in piano con i vari tentativi.
Sicuramente viste le condizioni del catino se avessi trovato un punto tramite il righello avrei rischiato di non poterlo tenere in piano.
Dopo aver trovato il piano preferito, premo con molta forza verso il chiodo e ruoto lentamente facendo attenzione a non spostare il catino rispetto al chiodo.
Dalla foto non si vede, ma si è creato un piccolo punto con la punta del chiodo.
Adesso, posso segnarlo con un pennarello in modo che si possa procedere con il foro della tazza da trapano.
Ok, per procedere con il lavoro, mi vengono in mente due metodi, il primo è meno dispendioso e si può fare in due persone, una che utilizza il trapano e l'altra che tiene fermo il catino durante la perforazione.

Il secondo sistema si fa da soli ma necessiterebbe una colonna per trapano dove andrebbe fissato il trapano e il catino, in questa maniera il lavoro verrebbe sicuramente più preciso, tuttavia non ce l'ho, quindi farò con il primo metodo:

A questo punto è fondamentale avere una superficie un po' spessa che si può sacrificare sulla quale eseguire la perforazione al catino, questo servirà ad evitare di distruggere il tavolo di lavoro.
Infatti la tazza da trapano è un vera e propria punta di trapano con una sega circolare dal diametro variabile. La punta centrale serve a tenere ferma la sega circolare durante la perforazione che altrimenti andrebbe da tutte le parti a causa del forte attrito.
Dopo avere preso ogni precauzione per evitare di macinare il tavolo, si può procedere con la perforazione, è fondamentale essere in due per perforare una superficie come questa senza la colonna per trapani, infatti, anche se non è poi così spessa, si farà molta più fatica di quanto si possa immaginare, servirà infatti tutto il peso del corpo per poterla perforare.
Finalmente il buco è stato fatto!
Per questioni di sicurezza agli occhi, avverto che l'attrito spara di tanto in tanto qualche scheggia di metallo lacerato dalla tazza, quindi non è da sottovalutare l'utilizzo degli occhiali per chi perfora ed eventualmente per chi tiene fermo il catino, tenere gli occhi chiusi.

Adesso è possibile lavare il catino e procedere con il montaggio, tra i ritocchi potrebbe starci anche colorare con uno smalto bianco le parti arrugginite se si vuole ottenere un effetto più omogeneo. Qui ho lavato il catino anche prima di procedere con la perforazione, ma alla fine ha senso farlo direttamente alla fine.
Il collo del componente elettrico ha un diametro di 4-5mm in meno rispetto al buco, questo fa si che una volta montato si possa regolare per correggerne la pendenza.
Ho fatto qualche test in studio a mano giusto per vedere l'effetto semi-finale, e direi che mi soddisfa!


La realizzazione di un semplice lampadario come questo, non è quindi una cosa difficile, la perforazione non è particolarmente impegnativa e il materiale è abbastanza facile da trovare.